L’estate è la stagione migliore per scoprire cittadine della provincia di Roma, come Carpineto Romano, che hanno tanto da dare non soltanto in termini paesaggistici e architettonici ma anche per la vivacità culturale e la varietà di proposte per le notti di agosto Basta allontanarsi pochi kilometri da Roma e in soli quaranta minuti si entra in una dimensione di festa.Festa a Carpineto sono le rievocazioni storiche di Donna Olimpia Aldobrandini, il Pallio della Carriera, ma è soprattutto la grande kermesse dedicata al Busker, arte che colora le estati della città lepina da quasi vent’anni. La direzione artistica è affidata anche quest’anno a Franco Fosca, veterano del buskering: “l’arte di strada nasce dove c’è un bisogno creativo che non trova adeguati canali “istituzionali” per poter essere espresso. L’idea originaria del festival di Carpineto venne nel 1990 Quirino Briganti, allora assessore alla cultura, che con il desiderio di fare qualcosa per scuotere dal torpore e dalla noia i suoi concittadini incontrò un busker argentino di nome Fabian e gli propose di mettere su un ensemble da far esibire nelle strade del paese. Tutto cominciò così”.
Una lunga frequentazione quella di Carpineto con il busker, che ha portato la popolazione a capire le motivazioni di chi ha fatto della strada il suo palcoscenico e del rapporto diretto con lo spettatore il suo lavoro. Probabilmente non c’è in tutto il Lazio un pubblico che sappia accogliere con più sensibilità e attenzione le proposte degli artisti di strada, musici e performers.
Il Busker è un pianeta all’interno del quale convivono diverse realtà, da una parte chi ha fatto del busking la sua vita e la sua unica fonte di reddito e dall’altra chi, pur avendo avuto successo nel mondo dello spettacolo, non ha voluto rinnegare il suo rapporto con la strada, portatrice di emozioni e di scambi.
E’ il caso di Manola Colangeli, corista del teatro dell’opera di Roma, che fedele alla sua indole antica, continua a prendere parte attivamente a tutte le edizioni del festival carpinetano. “E’ una realtà che amo, ma dura da vivere. Abbiamo dovuto lottare in passato per un diritto che era riconosciuto in tutti i paesi europei tranne che in Italia. Fino alla metà degli anni Ottanta era operante un articolo del famigerato Codice Rocco– art.121, del 1931 – che vietava ogni forma di arte al di fuori dei canali ufficiali e puniva i contravventori con multe salatissime. Tutti i vecchi buskers di piazza Navona in quegli anni hanno patito da parte dei vigili urbani contravvenzioni da mezzo milione di lire, finchè non abbiamo deciso di attivarci anche politicamente e abbiamo fondato l’associazione Stradarte.
Solo nei Novanta, in seguito alle nostre lotte e alle nostre manifestazioni si è riusciti a inibire la prassi repressiva e a conquistare spazi e leggi utili.L’appuntamento con il Busker Festival 2008 è per le notti del 22 e 23 agosto, a Carpineto Romano a partire dalle ore 21.30.
vedi Foto Scoop
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